Sito archeologico e naturalistico "La Polada"

 
 
 
La località di Polada è un’importante area del comune di Lonato del Garda in cui nella seconda metà del XIX secolo, a seguito delle operazioni di estrazione della torba da un piccolo specchio lacustre, venne riconosciuto un insediamento palafitticolo e vennero raccolti numerosissimi materiali ad opera del prof. Giovanni Rambotti, cui è intitolato il Museo Archeologico di Desenzano.
 
Il nome della località è stato scelto per identificare la “Cultura di Polada” ossia un gruppo di siti archeologici che presenta determinate caratteristiche, quali medesime tipologie dei manufatti (vasi, bronzi, osso lavorato ecc.) e medesime tipologie insediative (predilezione delle aree lacustri o perilacustri, strutture di tipo palafitticolo). Essa geograficamente risulta diffusa nel Trentino, nel Veneto occidentale e nella Lombardia centro-orientale. L’area gardesana costituisce il centro del suo territorio e anche il luogo dove si situano i siti più importanti.
 
La cultura di Polada cronologicamente è collocabile nell’Antica età del Bronzo, un periodo che va dal 2200 a.C. al 1600 a.C. ed è distinguibile in un momento più antico (Bronzo Antico 1) e in uno più recente (Bronzo Antico 2).
 
Venne pertanto scavato un cunicolo dalla loc. Folzone, presso il ponte sulla Ferrovia verso Desenzano, che sottopassando la collina sbucava sotto il consueto livello dell‘acqua della palude, facendo quindi defluire l’acqua dal bacino originario e facendo emergere ampie zone circostanti che incominciarono ad essere interessate dai lavori di scavo del sottofondo (torba) i cui detriti erano grossolanamente confezionati in blocchi per essere più facilmente bruciati nelle stufe.
 
Alla morte di Giovanni Rambotti i reperti preistorici ritrovati nella palude lonatese furono ceduti allo Stato Italiano e tutt’ora si trovano nel Museo Pigorini di Roma
 
 
 
 
 
 
Lonato Via Lazzaretto